La tradizione nel tempo

250 anni di storia

Il grano prima di essere pane è un frutto della terra, e come tutti gli elementi della terra rappresenta l’anima e la storia del luogo in cui cresce, attraverso i suoi sapori e i suoi molteplici utilizzi.

Levà è una favola antica che merita di essere narrata. Da circa 250 anni la famiglia del nostro fondatore si trasmette le tradizioni e i segreti per trasformare il grano in pane, facendoci riscoprite oggi vita, sapori e identità di un tempo dei nostri territori di montagna.

Il cibo come benessere interiore, nutrimento per la mente, elemento fondante per un equilibrio con se stessi e con gli altri, rispetto del territorio e rispetto per gli alimenti che ci concede.

La famiglia Eccher

Al tempo della banca del pane, la Famiglia Eccher esercitava già la professione di “Pistori” (termine dialettale trentino che significa panettiere).

Infatti si trova notizia di quel Pietro Eccher di Gaspare, che visse tra il 1770 e il 1830 e che nel 1813 era “appresso alla grande armata contro la Russia in funzione di pistor” .*

Fu proprio Pietro Eccher il nostro antenato che nel cuore del Trentino, allora Sud Tirolo, ai piedi delle Dolomiti apri il primo panificio su commissione del Conte Trapp proprietario di Castel Beseno. Da allora la famiglia Eccher non ha più smesso di produrre pane da ben 6 generazioni, facendo tesoro di padre in figlio di tutti segreti che questo prezioso alimento contiene al suo interno.

Oggi Luciano Eccher, è per diritto il mastro pastaio, l’arte bianca per lui è una poesia che nasce dagli ingredienti più naturali: il tempo, la farina e l’acqua di montagna.

*(Pietro tornato dalla guerra sposa Teodora Scomazzoni di Ala ed ha 5 figli. Il primo genito Giuseppe, nato nel 1803, lo si trova (da una lettera in archivio) fornaio a Borgo Valsugana.
Giuseppe poi diventerà padre di Antonio Pietro.
Antonio Pietro nato a S. Margherita nel 1849, sposa Giuseppina Martinelli ed ha 8 figli. Fra questi c’è Roberto che nacque in Aldeno nel 1886, dove il padre era andato fin dal 1883 a fondare un panificio.
Roberto nel 1905 si portò a Besenello trapiantando lì la sua professione fino al 1919. Da allora venne a Calliano e nel 1923 gli nacque Giovanni che continuò il lavoro del padre. Giovanni poi passo la mano al figlio Liuciano il quale tutt’ora continua la tradizione di famiglia)